A Poker, l'aspetto psicologico può
essere determinante per l'esito finale di una partita. La capacità
di riuscire a intuire la mano dei nostri avversari non è
cosa facile, ma soprattutto non è da tutti riuscirci.
Alcuni giocatori sono come un libro aperto, altri sono indecifrabili.
Per cogliere questi aspetti bisogna osservare attentamente le
strategie e il linguaggio del corpo dei nostri avversari.
Dobbiamo cercare di essere degli investigatori abili a cogliere
tutti gli indizi che possono suggerirci quando un giocatore ha
una mano valida o quando sta bluffando. Per esempio, dei segnali
sono dei gesti fisici volontari e involontari. Se avete visto
qualche torneo di Poker, avrete sicuramente notato che, molti
giocatori indossano degli occhiali scuri, forse è solo
un fatto estetico, ma spesso servono per non lasciare tracce di
se e non lasciar trapelare nulla durante il gioco.
Per dedurre la mano dell'avversario o capire la serie di possibili
mani che potrebbero avere, basandosi sulle azioni che compie con
le carte che gli vengono servite.

Intuire il gioco degli avversari
è un'arte e una dote che richiede abilità e sensibilità.
Durante le fasi del gioco dobbiamo osservare attentamente i nostri
sfidanti. Il momento migliore è quando non si è
coinvolti in una mano. I giocatori meno abili sono quelli che
non prestano attenzione quando sono fuori dal gioco. Riconoscerli
è facilissimo, si distraggono facilmente, magari parlano
col vicino, non si curano di captare delle informazioni quando
non partecipano al gioco.
Per affinare queste doti dovete avere giocato a lungo con l'avversario.
Il linguaggio del corpo e gli schemi di puntata o di rilancio
sono individuali. Per esempio, se osservato un controrilancio
fatto da un giocatore prudente in genere indica una situazione
ben diversa da un rilancio effettuato da un giocatore deciso.
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